Inizia con un Successo l’Operazione Siso 4 di Sea Shepherd

Operazione Siso 4 di Sea Shepherd – Confiscati 15,8 Km Reti Illegali nel Mare più Sovrasfruttato del Mondo

 Con l’Operazione Siso 4, Sea Shepherd continua a proteggere le acque del Mediterraneo contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata nel sud Tirreno grazie alla stretta e continuativa collaborazione con la guardia costiera e la guardia di finanza.

 In azione grazie ad una nuova alleanza con due imbarcazioni: la M/Y Sea Eagle e la M/Y Conrad che hanno solcato le acque del Sud Tirreno durante gli scorsi mesi in stretta collaborazione con il Centro Controllo Nazionale Pesca (CCNP) del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie e con la Guardia di Finanza per documentare e segnalare attività di pesca illegali e legali. 

Nelle attività di investigazione e pattugliamento tra maggio e giugno è stata sventata l’attività illegale di pesca con l’utilizzo delle tristemente famose reti derivanti illegali di tipo “ferrettara” nel nord dell’arcipelago Eoliano a 9 miglia nautiche nord/est dell’isola di Salina. 

L’attività investigativa da Mare e da terra ha portato all’organizzazione e allo svolgimento di controlli su motopescherecci che, coperti dall’oscurità, avevano calato in Mare tre chilometri di reti illegali, tentando di pescare illegalmente Pesci Spada. Lo stesso luogo era tristemente noto per i numerosi Capodogli che negli ultimi anni sono rimasti uccisi o indeboliti quasi fino alla morte: 

  • 21 Giugno 2017, Isole Eolie, capodoglio maschio, SISO: rete spadara, deceduto 
  • 20 Giugno 2019, Isola di Ponza/Palmarola, capodoglio femmina e cucciolo: rete spadara, deceduti 
  • 26 Giugno 2020, Isole Eolie, 6nm NE Salina, capodoglio. SPIKE: rete spadara, liberato
  • 19 Luglio 2020, Isole Eolie, capodoglio femmina. FURIA: rete spadara, non liberato, disperso 

Sono proprio questi capodogli, iniziando da SISO, che ci hanno segnalato l’area e il periodo in cui queste reti venivano utilizzate per la pesca illegale, rendendo necessario l’intervento delle navi della flotta di Nettuno in difesa dei nostri Clienti, gli abitanti del Mare. 

La testimonianza delle prime fasi di Operazione Siso 4: 2021 

L’operazione è iniziata con l’attività coordinata della Sea Eagle che ha attirato l’attenzione verso la sua presenza nel porto di Milazzo e poi è stata impiegata nella raccolta di plastica in Mare, oltre che nel recupero dei FAD (fishing aggregating devices) rimasti ancorati al fondale marino o alla deriva. 

Contemporaneamente la Conrad ha navigato durante la notte raggiungendo proprio quella zona alle ore 22:00. Rimanendo invisibile, ha atteso fino alle ore 00:30, quando delle forti luci comparse in piena oscurità hanno attirato la nostra attenzione; raggiunto il punto luce è stato immediatamente chiaro che nascosti nel buio c’erano due pescherecci con chilometri di reti illegali in acqua. Per poterle issare a bordo hanno dovuto accendere le luci di poppa rendendoli visibili. La nostra telecamera ha portato l’occhio della legalità e della giustizia e, coordinando le attività della Guardia Costiera, siamo arrivati alla confisca dei primi 2,5 chilometri di reti illegali nel porto di Lipari con 4.000 euro di multa al comandante della barca. 

La notte successiva lo scenario si è ripetuto; questa volta nell’oscurità ci siamo resi immediatamente conto che l’intera area pareva circondata da reti illegali nascoste sotto il livello di galleggiamento. La chiamata alla Guardia Costiera è scattata all’una di notte; sono ben 5,3 i chilometri confiscati con l’intervento della nave Gregoretti alle prime luci dell’alba con, purtroppo, il triste carico di 350 chilogrammi di animali marini, ormai senza Vita. 

Mentre la nave Gregoretti issava a bordo la rete individuata nella notte, un’imbarcazione sfuggita al controllo notturno aveva nascosto un’altra rete nella spiaggia dell’isola di Salina. Grazie a una segnalazione, i nostri volontari hanno trovato e segnalato l’illegalità portando al sequestro anche di questo “muro della morte” lungo otto chilometri che avrebbe continuato ad uccidere la Vita. 

Una nuova alleanza e una risorsa in più 

Quest’anno possiamo essere più efficaci grazie alla donazione di Allianz che ci ha permesso di avere una nuova nave dedicata alla difesa dall’illegalità e dall’inquinamento da plastica del Mare Mediterraneo. Si tratta della Sea Eagle, un’ex pilotina francese lunga 40 metri, in grado di ospitare fino a 17 persone. L’ “aquila del mare” è stata donata da Allianz SE, Allianz Technology e Allianz Italia nell’ambito di una partnership biennale, che ha come scopo principale quello della lotta alla presenza delle plastiche in mare. 

Essendo stata costruita per l’Oceano Atlantico, è in grado di navigare anche nei mari più difficili. nonostante le difficoltà causate dalla pandemia, Sea Shepherd ha lavorato instancabilmente per assicurare il transito della Sea Eagle da Thyborøn, in Danimarca a Siracusa, dove la Sea Eagle è subito entrata in azione. 

Benvenuta Sea Eagle! 

In merito alla collaborazione, il Capitano Alex Cornelissen, CEO Sea Shepherd Global ha dichiarato: “Sea Shepherd è estremamente entusiasta di questa nuova collaborazione, che ci aiuterà a diffondere il messaggio che le attrezzature da pesca sono una delle cause principali dell’inquinamento dell’Oceano” ha affermato il CEO di Sea Shepherd Global, capitano Alex Cornelissen. “Questa nuova imbarcazione sarà dedicata quasi esclusivamente al nostro lavoro nel Mar Mediterraneo, sia come una grande spinta per le nostre campagne già in atto come Operazione Siso, sia come come l’imbarcazione perfetta per iniziare nuove ed entusiasmanti campagne” 

Il capitano ha inoltre affermato: “Sea Shepherd è davvero grata per il supporto di Allianz. Insieme affronteremo il problema delle attrezzature da pesca abbandonate, cercando nuove modalità per trasformare la plastica che si trova nell’Oceano in materiali da riutilizzare o vendere, per ricavarne ulteriori risorse per il nostro impegno e creare ancora maggiore consapevolezza”. 

La Conrad

Nella flotta di Nettuno dal 2020, la M/Y Conrad è un catamarano di 17 metri, generosamente donato da Jane Patterson e Sebastiano Cossia Castiglioni (membro Sea Shepherd Global, US Board Advisor, nonché membro del Consiglio dei Saggi di Sea Shepherd Italia). In merito all’inizio di Opeazione Siso 2020, Sebastiano Cossia Castiglioni aveva dichiarato: “L’ampia collaborazione con le autorità italiane offre un’opportunità unica e straordinaria per proteggere i nostri Mari, unendo l’entusiasmo dei preziosi volontari Sea Shepherd alla professionalità e al coraggio delle forze dell’ordine. La protezione di tutte le specie minacciate dalle diverse forme di pesca illegale è urgente e indispensabile”. 

La dichiarazione di Andrea Morello, Campaign Leader e Presidente di Sea Shepherd Italia Onlus 

Subito dopo i primi, entusiasmanti risultati, Andrea Morello, Campaign Leader, ha dichiarato: “Per il quarto anno consecutivo siamo tornati nel Sud Tirreno per proteggere la Vita dei nostri clienti: i Capodogli, le Tartarughe Marine, gli Squali, i Tonni Rossi e i pesci Spada che abitano questa meravigliosa area ricca di biodiversità, in questo momento importantissimo per la riproduzione di alcuni di loro. Possiamo dedicare questa confisca ai Capodogli morti dopo enormi sofferenze o rimasti impigliati nelle reti illegali esattamente uguali a quelle sequestrate durante le prime settimane di attività e proprio nella stessa area di Mare. Grazie alla determinazione e alla passione dei volontari nella nuova Sea Eagle e nell’imbarcazione Conrad, quest’anno rimarremo a guardia della legalità e in difesa del futuro della nostra intera specie nel Sud Tirreno fino a riportare giustizia. Ognuno di loro è un esempio di come poter cambiare il declino del nostro Mare: agire direttamente donando il proprio tempo, la propria professione o competenza per cambiare tutti insieme il continuo declino del nostro Mare iniziando da noi stessi.” 

Sea Shepherd lotta contro la pesca INN in tutto il mondo, nelle Isole Eolie l’attività si focalizza in particolare contro l’uso delle reti “spadare”, un tipo di rete pelagica derivante, che nonostante la messa al bando in tutto il mondo nel 2003, viene ancora usata illegalmente nelle acque italiane per la pesca del Pesce Spada. Le spadare negli anni hanno ucciso un numero impressionante di Capodogli, Tartarughe, Tonni, Pesci Spada, Squali e Mammiferi Marini, a causa delle loro maglie, delle dimensioni comprese tra i 20 e 50 centimetri. Attualmente in Italia è consentito l’utilizzo delle reti dette “ferrettare”, reti simili in tutto alle spadare ma con le maglie più piccole (10 cm di diametro), che rappresentano comunque un sistema di pesca selettivo per taglia ma non per specie. 

Bibliografia: Sea Shepherd Italia ONLUS – scubaportal.it

Pier Paolo "Gus" Liuzzo

Mi chiamo Pier Paolo Liuzzo. Vivo a Tortona, una piccola città in provincia di Alessandria, a metà strada tra Milano e Genova. Pilota di linea ed amante del mare; di quello che conserva e racchiude fra le sue acque.

https://www.gusdiver.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *